19 novembre 2020

l'ospite è sacro

Scoprire che tante persone stanno avendo un primo contatto con il virus, e da qui i problemi per effettuare un tampone, per avere le prime cure,  per essere curati come si deve.

Nel frattempo, è in atto una commedia tragica, amara, del tutti contro tutti  di cui non sappiamo come andrà a finire, e che coinvolge i cittadini, il governo, i partiti,  le istituzioni,  le  autorità locali e non. Mattarella che fa appello all'unità nazionale, nella sua aura ovattata, tirata sempre a lucido. E poi ci sono loro, i medici, i paramedici, che fanno quello che possono. La prima linea fa quel che può con la dotazione che gli è stata data.

Dipende dall'ospite, dicono i virologi. Io non sono mai stato un buon padrone di casa, non ho mai brillato per essere un gran cerimoniere. Essenziale, ecco mi considero essenziale.  Ebbene, come potrei ospitare un virus subdolo, che apparecchia il banchetto quando non sei in casa, che sporca tutto, che distrugge ogni cosa che incontra sulla sua strada? Perchè dovrei ospitarlo? Eppure, lui arriva, fa tutto da solo, non disturba nessuno, o meglio si fa i fatti suoi, fin troppo, e quando te ne accorgi, che è arrivato,  sono cazzi. 

Dipende dall'ospite, gli effetti ed il suo successo dipendono dall'ospite, da te quindi.  Riporto quanto scritto su Google alla voce "ospite" che assume quindi un significato ambivalente:

La persona che accoglie temporaneamente uno o più altri nella propria casa, anche solo nell'occasione di una visita o di un trattenimento

Anche solo una visita di questo virus e puoi rimetterci la pelle. Non so se si è capito ma lo temo molto.Temo la sua volatilità, la sua totale trasparenza, il fatto che sia invisibile mi preoccupa. E' una guerra silenziosa, dove la distanza fra persone sconosciute, fra conoscenti, fra amici, diventa la stessa distanza, da tenere, sempre. 

Chi l'avrebbe mai detto che per un problema ad un occhio, sarei dovuto andare presso il Pronto Soccorso per un controllo urgente che mai e poi mai avrei fatto in simili condizioni? Eppure ho corso il mio rischio. In questi giorni su un quotidiano on.line nella cronaca della mia regione, c'è un articolo di un ragazzo di 35 anni che racconta di aver preso il covid, presso il Pronto soccorso della sua città per un problema simile al mio ad un occhio. Una visita presso il Pronto soccorso oculistico e paf, covid beccato. Dopo qualche giorno da quella visita, ha cominciato ad avere la febbre, e quindi da li a poco si è aggravato, e si è fatto tutte le fasi di questa malattia, tutte, anche quella dove non sei più cosciente ed intubato. Ne è uscito vivo, ma è stato nel limbo vivere/morire per un periodo che sembra eterno. 

Leggo oggi, nella cronaca di Roma, un'altra storia, terribile. Un paziente o una paziente, che scrive a penna di proprio pugno, sulla settimana enigmistica, comprata per passare il tempo durante le cure: "scusate figli miei ma voglio morire, fatemi addormentare senza risvegliarmi" con tanto di firma. Questa persona, ha trovato la forza di scrivere una frase molto potente, che fa molto male, e che racconta cosa può succedere dentro le  stanze di ospedale. La solitudine e la mancanza di ossigeno, la difficoltà nel respirare ti tolgono ogni forza, ogni energia,  e ci si lascia morire.

Nel frattempo, persone senza alcun amore proprio inseguono come cani da tartufo delle scarpe di merda dai colori improbabili (vendute da una catena di supermercati low cost) per poi  rivenderle centuplicate del loro prezzo  su internet a dei gonzi non umani. Scarpe che sicuramente hanno dietro anche delle storie di mero sfruttamento. Leggo inoltre che in occasione dell'uscita del nuovo i-phone, ci sono delle file e resse nei negozi per accaparrarselo. 

Qual è quel fiume immaginario che porta per chilometri in discesa in un rafting della povertà d'animo, questi disgraziati gli uni accanto agli altri, e che il fondo melmoso ogni tanto qualcuno  intrappola e tira giù per poi farlo scomparire dalla società? Chi sono questi vivi che vivono da morti?



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