il tacco farcito mi batteva sui denti
avevo in sogno Roma con i suoi colli
e le 500 in bianco e nero sullo sfondo lucenti
nelle serre romane non tirava vento
ma le luci adombre si riflettevano sui cofani
di sere che non ho vissuto
vivevo quei momenti
eppure nel tramestio notturno
di sanpietrini immobili
dentro di me saliva la sete
in notturna collera
Roma mi agganciava al suo parafango
e sbuffando mi trascinava per le sue vie illuminate di giallo
ed io col viso a terra, di pinoli secchi
facevo merenda
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