non scriverò più nulla, dentro di me non esce più nulla, arido. Il mondo è più cattivo e spietato di ogni cosa che potrei scrivere per assurdo. C'è un abisso a cui hanno aperto il fondo e ingoia tutto, il fondo non esiste più.
il cariato
amelogenesi imperfetta dei pensieri
14 luglio 2025
31 ottobre 2023
pipa ad est
Pipa ad est
dietro ad un canneto si consumava lieto il tempo
l'erba cresceva nei pantaloni abbassati
a tutta pipa era la velocità di crociera
Nell'estate che detesto
ho visto un culo bianco e poi un costume azzurro
tutto il resto era biondo
un magnifico corpo e dei bambini nella sabbia che giocavano con lei
la mamma
Oasi di una spiaggia libera riflettevi
insabbiando con la paletta i tuoi pensieri
la mia passeggiata era presto finita
il senso di un'estate
sprofondava nella battigia insieme ai miei piedi
06 ottobre 2023
La vita scende nel mare
La salsedine è pronuncia alla vita
alle risa
all’amore che irrompe e fluttua nel mare
l’acqua ribolle
non è calore che cuoce né fiamma che abbaglia
braccia monche non possono tirare su bambini né donne
i graffi ai pescherecci non sono di squali
sono storie che si perdono nel fondo
riaffiorano come stomaci gonfi
nulla scompare
il sale sulle pelli candide si mischia con la crema solare
scende una vita nel mare
ne scende un’altra
un’altra ancora
la vita scende nel mare
04 settembre 2023
non ricordo il titolo
fra tumidi tuguri
di nasi ispirati
in tiepide notti ombrate
c'è del grigiore in giro,
ignorati
la notte non mi porta mai consiglio
anzi mi rigiro fra note intonate
e la nebbia che non volevo arrivasse
mi tallona con piede pesante
d'inni d'ospedale
d'inni d'ospedale mi alimento
bisogna aver stile per saper affogare in un bicchiere
la primavera mi viene incontro come una rosa con le sue spine
d'ostia potrei vivere in santità fra i muri bianchi e neri
non bisogna mai approfondire i sacri riti per vivere
evitiamo di scavarci l'ennesima lite in differita
un caffè ben fatto può salvare una vita
03 settembre 2023
le mura di campagna sono più spesse
leggero passo di biada
il ruminante non è nella stalla
morire di fame era cosa nobile e sana
tremano le mura di paura
sottiletta che si scioglie, fila e fonde
di lato scendono i missili di chi bombarda
di tutte le voci che ho intorno
la tua grida più forte e s'impasta
29 agosto 2023
Negli attici di serre romane (fine anni 50)
il tacco farcito mi batteva sui denti
avevo in sogno Roma con i suoi colli
e le 500 in bianco e nero sullo sfondo lucenti
nelle serre romane non tirava vento
ma le luci adombre si riflettevano sui cofani
di sere che non ho vissuto
vivevo quei momenti
eppure nel tramestio notturno
di sanpietrini immobili
dentro di me saliva la sete
in notturna collera
Roma mi agganciava al suo parafango
e sbuffando mi trascinava per le sue vie illuminate di giallo
ed io col viso a terra, di pinoli secchi
facevo merenda
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