la scatola cranica di una statua mi fissa con voluttà, ci sta. Rapido salgo le scale senza contarle, mentre il fiato grosso mi da la caccia e si insinua dietro di me, baratta i miei passi con la promessa che prima o poi gli venda i miei polmoni. Con il colesterolo ogni tanto ci scambio qualche chiacchiera. Dalla tv rimbalza l'umore approssimato di politici badanti, che il vento chiama alla raccolta, ed i semi si sparpagliano alla rinfusa in un campo secco, arido che non darà mai vita alla vita. Solitarie ombre, in coda alle mense della Caritas, sono senza faccia, e chilometro dopo chilometro, alzano il bavero al vento posticcio, che li alza da terra come droni senza ali, muti e rassegnati sulle rovine proprie ed altrui, in diretta da una telecamera. Marchio a fuoco per non dimenticare
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Fantastico. Mi è piaciuto il tuo post ed è condiviso ai miei social Networks!
RispondiEliminaIl Marchio
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Grazie, davvero
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